Comunicare Fisica - 2014

Europe/Rome
Napoli, Citta' della Scienza

Napoli, Citta' della Scienza

Via Coroglio, 104, Napoli.
Description
Conferenza-Workshop nazionale sulle tematiche e sulle metodologie della comunicazione della fisica e delle altre scienze
L'evento è organizzato dall'INFN insieme alla Città della Scienza di Napoli.

Contattare l'organizzazione a: comunicare-fisica-2014@na.infn.it.

Sono aperte le registazioni alla conferenza fino al 30 settembre. Ricercatori, docenti, giornalisti e tutte le persone interessate alla comunicazione scientifica possono proporre un intervento inviando un abstract per una delle aree tematiche previste. Le proposte devono essere inviate entro il 15 settembre 2014 per permettere la stesura del programma definitivo.

Comitato organizzatore:
  • Luigi Amodio, Fondazione IDIS-Città della Scienza, Direttore Generale
  • Giovanni La Rana, INFN, Direttore della Sezione di Napoli
  • Luca Lista, INFN, Sezione di Napoli
  • Pasquale Migliozzi, INFN, Sezione di Napoli
  • Vincenzo Napolano, INFN, Ufficio Comunicazione
  • Rossella Parente, Fondazione IDIS-Città della Scienza, Innovazione Didattica
Foto, interviste (Aracne ed.)
Presentazione della V edizione
Participants
  • Adriana Guarriello
  • Alessandro Chianese
  • Alessia Giampaoli
  • Alessia Scacchi
  • Andrea Bersani
  • Andrea Bonaccorsi
  • Andrea Morano
  • Angela Laurora
  • Anna Bazzocchi
  • Antonio Amoroso
  • Attanasio Candela
  • Carlo Purpura
  • caterina muscariello
  • Chiara Bambozzi
  • Claudio Moscatelli
  • Concetto Gianino
  • Daniela Resaz
  • Eleonora Cossi
  • Emilio Santoro
  • Eolo Di Casola
  • Ernesta De Masi
  • Ettore De Lorenzo
  • Fabio Maiorino
  • Filippo Terrasi
  • Flavia Maria Groppi
  • Francesca Scianitti
  • Franco Fabbri
  • Franco Luigi Fabbri
  • Franco Pezzella
  • Gianluca Dotti
  • Gioia Molisso
  • Giovanni La Rana
  • Giovanni Pezzi
  • Giuliana Croce
  • Giuliana Galati
  • Giuseppe Del Gais
  • Giuseppina Immè
  • Graziella Bucci
  • immacolata ambrosino
  • Immacolata D'Acunto
  • Immacolata Ercolino
  • Isabella Susa
  • Ivana Scotto di Santolo
  • Laura Franchini
  • Laura Patrizii
  • Luca Lista
  • Lucia Morganti
  • Luigi Amodio
  • Luigi Cerri
  • Luisa Alunni Solestizi
  • Marcella Giulia Lorenzi
  • Marco Cattaneo
  • Marco Costa
  • Marco Pallavicini
  • Maria Rosaria Masullo
  • Mariagabriella Pugliese
  • Marisa Michelini
  • Marta Rinaudo
  • Massimiliano Trevisan
  • Massimo Esposito
  • Paolo Camiz
  • Pasquale Catone
  • Pasquale Di Nezza
  • Pasquale Falco detto Paco
  • Pasquale Migliozzi
  • Pietro Cerreta
  • Pietro Greco
  • Rossella Parente
  • Ruggero Stanga
  • Salvatore Fruguglietti
  • Selena Agnella
  • Sergio D'Amico
  • Severine Perus
  • Silvana von Arx
  • Stefano Bagnasco
  • Stefano Sandrelli
  • Tiziano Virgili
  • Tom Rockwell
  • Tommaso Marino
  • Tommaso Tabarelli De Fatis
  • Vera Montalbano
  • Vincenzo Napolano
  • VITTORIO DE PAOLA
  • Vittorio Silvestrini
    • 8:30 AM
      Registrazione
    • Apertura della conferenza
      Convener: Giovanni La Rana (NA)
      • 1
        Saluti e introduzione
        Speaker: Giovanni La Rana (NA)
      • 2
        Saluti e introduzione
        Speaker: Luigi Amodio (Fondazione Idis - Città della Scienza)
      • 3
        Comunicatori visionari
        Speaker: Pietro Greco
      • 4
        Comunicare la fisica: i modelli del mondo anglosassone
        Dalle Christmas Lectures di Michael Faraday alla Royal Society fino a libri e riviste e all'outreach policy della NASA, la divulgazione della scienza nel mondo anglosassone è quasi un obbligo, perché la popolazione ha il diritto di essere informata sui progressi della conoscenza.
        Speaker: Marco Cattaneo
    • 10:30 AM
      Caffe'
    • Fisica e Media
      Convener: Vincenzo Napolano (AC)
      • 5
        Il ruolo della comunicazione negli enti di ricerca
        Speaker: Laura Patrizii (BO)
        Slides
      • 6
        Tavola rotonda su comunicazione e valutazione della ricerca
        Speakers: Andrea Bonaccorsi (ANVUR), Giovanni La Rana (NA), Laura Patrizii (BO), Marco Cattaneo (Le Scienze), Pietro Greco
      • 7
        Il ricercatore visibile: blog e non solo
        Conferenze pubbliche, blog tenuti da ricercatori, siti web di istituti di ricerca: le fonti di informazione che implicano un contatto diretto con gli scienziati sono considerate tra le più credibili. Allo stesso tempo, molti ricercatori sentono da più parti una spinta a comunicare in qualche forma il loro lavoro anche in modo diretto, senza l’intermediazione di uffici stampa, giornalisti o comunicatori professionali. Un’indagine sulla “blogosfera” scientifica italiana (con un’occhiata oltreconfine) offre un quadro variegato e disomogeneo, con casi di eccellenza e altri in cui il desiderio di comunicare non si associa a padronanza del mezzo e consapevolezza di problemi della comunicazione, riflettendo in qualche modo la situazione generale della comunicazione non mediata tra gli scienziati e il pubblico.
        Speaker: Stefano Bagnasco (TO)
        Slides
      • 8
        Esploratori dell'invisibile
        La scienza ha bisogno di una narrazione che la renda comprensibile, emozionante e che ci aiuti a ricordarla. Come costruire un racconto della scienza dell’invisibile? Il primo passo è dare vita a un immaginario fatto di metafore, storie e persone. Questa è la storia della macchina del tempo, dove gli esploratori dell’invisibile, con gigantesche macchine fotografiche cercando tracce della particella “creatrice”.
        Speaker: Eleonora Cossi (INFN - AC)
    • 12:45 PM
      Pranzo
    • Fisica e Media
      Convener: Vincenzo Napolano (AC)
      • 9
        fEASYca: la sfida italiana ai format di science-tainment esteri
        La nostra vita è scandita dal tempo: orologi, pendole, clessidre e calendari sono lì per segnalarci il passaggio del tempo. Ma è possibile ingannare il tempo? Esiste davvero un unico “ tic tac universale”? Albert Einstein, nella relatività generale ci dice di no! Grazie ad Albert possiamo infatti costruirci una macchina in grado di rallentare il tempo! Tranquilli! E’ più facile di quanto possa sembrare, anche se l’effetto sulle nostre ferree certezze sarà dirompente! Come coinvolgere una vasta audience su un argomento così sfuggente come lo scorrere del tempo? Iniziamo col chiamare un volontario e facciamolo correre nella sala. Nel frattempo ne facciamo salire un altro sulla scrivania. Scopriremo che il loro tempo scorrerà più o meno lentamente rispetto a me che sono rimasto fermo!! Insomma, conoscendo i “trucchi giusti” (relatività ristretta e relatività generale!), è possibile dimostrare che non esiste un unico fluire del tempo. E ancora: schiuma quantistica, stringhe cosmiche, potentissimi campi elettrici! Questi i principali ingredienti che utilizzeremo per realizzare il nostro sogno (lo stesso di tante sceneggiature di fantascienza), ovvero costruire una macchina con la quale viaggiare in avanti o indietro nel tempo! E ora che abbiamo un mezzo di locomozione adeguato per addomesticare il tempo, dimostreremo, grazie all’aiuto di volontari tra il pubblico, la soluzione del paradosso del nonno: un nipote può tornare indietro nel tempo e uccidere suo nonno prima che incontri sua nonna? E dunque prima che possano sposarsi ed avere una discendenza, tra cui egli stesso? Per scoprirlo basterà salire a bordo della nostra macchina del tempo. Buon viaggio! Intervento molto interattivo della durata di circa 20 minuti.
        Speaker: Mr Fabio Maiorino (RAI Radiotelevisione)
      • 10
        Come nasce una bufala?
        Quali sono i meccanismi che portano spesso a costruire su un'informazione scientifica una comunicazione al pubblico completamente sbagliata? Dove nasce l'errore? Nell'informazione offerta dal mondo scientifico o nell'incapacità dei giornalisti di elaborare e interpretare i dati? Piccolo viaggio tra tanti esempi positivi e negativi alla ricerca di un metodo efficace che soddisfi la comunità scientifica ed esponga il meno possibile i giornalisti a divulgare notizie false.
        Speaker: Ettore De Lorenzo (RAI)
      • 11
        I fisici sotto osservazione: pratiche di comunicazione della scienza e partecipazione
        Si intende affrontare il modo in cui la comunità scientifica risponde alla domanda sociale di cultura scientifica che proviene dalla società. A tal fine saranno illustrati e analizzati alcuni dei risultati ottenuti da una CAWI (Computer-Assisted Web Survey) sulla comunità dei fisici delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca italiani, al cui complemento è stata integrata un’analisi delle dinamiche di comunicazione della scienza dei fisici italiani in un contesto di partecipazione. Questa particolare modalità comunicativa risulta tra le meno praticate dai ricercatori italiani e proprio per questo motivo si è scelto di realizzare un esperimento di comunicazione scientifica sul tema del nucleare, volto a predisporre le condizioni più idonee per osservare la comunicazione di alcuni fisici in contesti di forte interazione e partecipazione tra esperti e cittadinanza e di controversia scientifica. Si proporrà infine una triangolazione di dati sui fenomeni comunicativi nella comunità scientifica dei fisici italiani: i dati provenienti da una survey sull’intera comunità scientifica in oggetto e dall’osservazione quanti-qualitativa dell’esperimento di democrazia deliberativa sull’energia nucleare saranno fatti dialogare con il quadro analitico della comunicazione della scienza elaborato da Trench [2008]. In un contesto in cui i cittadini sono sempre più knowledge-able, cioè dotati e bisognosi di risorse conoscitive e la conoscenza è sempre più spesso presente negli scambi economico-simbolici che legano gli individui nella loro vita sociale, gli scienziati hanno la possibilità e la responsabilità di diventarne attori consapevoli, dedicando tempo e impegno alla comunicazione e al dialogo con la società.
        Speaker: Isabella Susa (Centro Interuniversitario Agorà Scienza)
        Slides
      • 12
        Rigore scientifico e appeal per il pubblico nei post di Scientificast
        Da blogger su un sito di divulgazione scientifica (http://www.scientificast.it, oltre 12000 visualizzazioni nei primi 15 giorni di settembre 2014) e fisico delle particelle mi sono trovato spesso a dover conciliare rigore e semplicità: fino a che punto è lecito semplificare un argomento per renderlo accessibile al pubblico? Analizzerei alcuni casi in cui pensiamo di averlo fatto bene e altri in cui ci siamo resi conto che avremmo potuto far meglio, anche confrontando con articoli apparsi su siti di quotidiani nazionali.
        Speaker: Giuliana Galati (INFN - Genova)
        Slides
    • 3:20 PM
      Caffe'
    • Fisica e arte
      Convener: Luca Lista (NA)
      • 13
        Fisica e musica
        Speaker: Paolo Camiz
      • 14
        Fisica nella settima arte: il paradigma della scrittura
        La settima arte: il cinema. L’intento non è di parlare della fisica nella cinematografia (ad esempio raccontando come i modelli matematici che simulano la realtà e basati sulla descrizione di fenomeni fisici siano prepotentemente entrati nelle straordinarie applicazioni visive degli effetti speciali che si utilizzano in postproduzione) bensì quello di illustrare, in modo originale e non convenzionale, una corrispondenza tra lo sviluppo della scrittura narrativa ‒ sia cinematografica che teatrale ‒ nel suo aspetto fondamentale, la drammaturgia (finalizzata ad attrarre l’attenzione dello spettatore) e la fisica di cui abbiamo magari percezione ma senza averne coscienza... Un po’ come la bellezza che percepiamo osservando la natura, un’opera artistica o ascoltando una partitura musicale, e che si nasconde dietro la magia di un numero, 1.618, o di una successione di numeri che inizia con 1,1,2,3,5... Così scopriremo per esempio come la storia che seguiamo al cinema possa basare anch’essa le sue regole narrative fondamentali sulle leggi della termodinamica, su quelle della dinamica o addirittura sulla meccanica quantistica...
        Speaker: Dr Emilio Santoro (ENEA)
        Slides
      • 15
        Adotta Scienza e Arte nella tua classe. Un progetto didattico-divulgativo di successo
        Progetto di pratiche didattiche de-formalizzate nelle scuole secondarie. SI propone agli studenti una selezione di frasi famose di scienziati e artisti sulla scienza (con note interpretative e biografie). Lo studente, ispirandosi a una di esse, realizza un’opera grafica corredata da commento personale. L’Arte, colta primitiva nella creatività degli studenti “disegna” la scienza, esternando la percezione che di essa ha lo studente, spesso contestualizzata nel vissuto personale quotidiano. Le opere competono sul social network tramite il “mi piace” e, parallelamente, sono valutate da una “giuria di qualità.” Le finali, con la "difesa" da parte dello studente della sua opera, determinano i vincitori di ogni edizione. Si integrano e armonizzano in questo progetto una fase didattica, nella scuola, con una divulgativa virale. Il progetto ha vinto nel 2012 il premio della SIF nella sezione Didattica e Storia della Scienza. La terza edizione è in partenza sotto ora sotto il patrocinio dell'AIF e della SIGRAV. Alle prime due edizioni di “Adotta Scienza e Arte nella tua classe” hanno partecipato più di 200 insegnanti e circa 2200 studenti. Sono state realizzate dagli studenti più di 1000 opere che - esposte in rete – hanno ottenuto un totale di circa 21.000 “mi piace” da parte dei web-nauti. Si illustrano alcune opere dei ragazzi tipiche delle principali tendenze che si sono evidenziate. Vengono sommarizzati i risultati ottenuti nelle prime edizioni e le novità proposte per la 3a edizione.
        Speaker: Dr Franco L. Fabbri (Esplica - no profit)
        Slides
      • 16
        Le forme dell'infinito
        Decifrare i codici della genesi, svelare il disegno del grande architetto dell’universo, la formula della vita prima ancora della vita, del suono, prima ancora del suono, del colore prima ancora del colore. Ripercorrere, a ritroso, il cammino della creazione cercando un equilibrio tra il caos infinito e la perfezione angosciante. Cercare il senso della nascita del senso. Abbandonarsi al “folle volo” della sfida eterna fra l’uomo e Dio. La ricerca di Paco Falco si aggira nell’oscurità del silenzio dove il colore nasce alla luce e la materia acquista massa emergendo pura e luminosa dall’affanno incessante di forze impegnate in uno scontro il cui senso appare indecifrabile. Gli strumenti sono un’esplosione di colori, le velocità inimmaginabili lasciano traccia del loro percorso, la materia oscura svela le sue tinte nel ricongiungimento dell’infinità di punti che la compongono e si impone, donando consistenza all’apparentemente inconsistente. L’inizio, dopo l’esplosione del caos, affiora leggero oltre i reticoli, placido. Non mette paura. Il senso si delinea in tratti privi di angoscia, l’infinitamente piccolo può essere visto attraverso la luce e il suo percorso lascia una traccia invitante. Lo studio di Paco Falco si immerge nel tema della materia quasi per caso, ma riesce ad elaborare un metalinguaggio che accomuna la dimensione pittorica con i termini e le tematiche del mondo della ricerca scientifica, rendendone possibile la materializzazione in forme e colori.
        Speaker: Falco Paco (PAFA)
      • 17
        Scienza a teatro: In treno con Albert
        Teatro su temi di scienza e Teatro Scientifico sono modalità consolidate della divulgazione scientifica e dell’apprendimento non-formale. Scienza a teatro: In treno con Albert, costituisce un canone innovativo, unendo caratteristiche dei Caffè della Scienza con quelle del Teatro su temi di scienza. Infatti le modalità più comuni di unire il teatro alla scienza prevedono la presenza in scena di veri scienziati, che presentano spesso segli esperimenti in forma spettacolare, oppure degli attori che mettono in scena un testo più o meno canonico ispirato dalla vita o dalle scoperte di illustri scienziati, fino a rappresentazioni più innovative, che usano la scienza sia come contenuto che modalità di costruzione del testo o della rappresentazione scenica. Di quest’ultimo tipo fa parte anche l’atto unico “In treno con Albert” di Edoardo Erba, prodotto da Il Carro dell’Orsa, ambientato nel 1895 a Pavia, quando il giovane Einstein inizia a coltivare interessi nella fisica. La novità sta anche nel format dell’evento: lo spettacolo è preceduto ogni sera da una conferenza divulgativa su temi scientifici legati a quelli della piéce, coinvolgendo gli spettatori in stimolanti discussioni. Tra gli altri, un lungo ciclo di conferenze pubbliche e spettacolo è stato in cartellone al Teatro Due di Roma dal 14 febbraio al 3 marzo 2013. Il programma ha visto la partecipazione in veste di conferenzieri di diversi studiosi, in particolare nel campo della Fisica e della Matematica. Gli argomenti trattati sono stati scelti con l’intenzione di suscitare la curiosità nel pubblico, e allo stesso tempo per cercare di spiegare alcuni dei temi scientifici affrontati nello spettacolo. Per esempio, la conferenza dal titolo “Einstein che Abitava in Italia”, a cura di Lucio Fregonese, è un excursus storico degli anni in cui il giovane Albert visse tra Pavia e Milano, nel nord Italia, dove il padre aveva aperto una fabbrica di dinamo elettriche. Negli anni 1895-6, infatti, Einstein viaggiava spesso tra la Germania e l’Italia. Come dimostrato da una corrispondenza autentica, egli aveva incontrato una ragazza, Ernestina Marangoni, figlia di un industriale del luogo, con cui ebbe rapporti di amicizia perdurati nel tempo. Sembra che questo periodo della sua vita sia stato davvero stimolante e fruttuoso, gettando le basi per le sue future teorie [Fregonese 2005]. Mauro Francaviglia (†1953-2013), fondatore all’inizio degli anni 1990 della Società Italiana di Relatività e Fisica della Gravitazione (SIGRAV), ha spiegato nel suo intervento le teorie di Einstein, mentre altri due fisici, Marisa Michelini e Franco Fabbri, hanno esplorato argomenti e sviluppi della fisica del XX secolo, letti anche in chiave storica (la luce, la Meccanica Quantistica, le dimensioni parallele, ecc.). Altri argomenti sono trattati seguendo un approccio divulgativo, divertente ed interdisciplinare. Il clima informale e gioioso creatosi durante gli eventi ha stimolato il pubblico e la presenza di esperti della materia ha permesso che anche molte curiosità scientifiche, non strettamente legate al testo, fossero affrontate con prontezza e rigore, dando luogo anche a discussioni sugli stessi argomenti, proseguite spesso anche sui social networks o via posta elettronica. Visto l’ottimo riscontro di pubblico e media, altri cicli, di dimensioni più contenute e dedicate alle scuole, sono stati presentati e programmati.
        Speaker: Dr Marcella Lorenzi (Università della calabria)
        Slides
      • 18
        Che conferenza spettacolare!
        Ancora oggi la scienza viene percepita in maniera settoriale, un “qualcosa” di cui ad occuparsene debbono essere esperti e questo, nonostante, l’efficace azione dei science center e dei festival della scienza che hanno eletto ad attore protagonista della loro capacità di comunicazione della scienza la “parola” e, quindi, il “dialogo” quale strumento di ingaggio del visitatore. Tuttavia, i visitatori non hanno ancora completato il loro percorso evolutivo nell’approccio alla conoscenza e non tutti hanno compreso che conoscere più che un bisogno è un diritto. Evidentemente è necessario proporre situazioni di comunicazione della scienza che, facendo leva sulla parola, attivino il dialogo tra gli esperti ed i visitatori “profani”. La proposta che si avanza, già sperimentata nell'ambito del progetto CO_scienze - Progetti di comunicazione della scienza, è quella della conferenza-spettacolo che prevede la partecipazione di due relatori che si fanno portatori di una “visione esperta” e di una “visione profana”. La visione esperta è rappresentata non necessariamente da un esperto ma anche da un cultore della materia, da chi ha curato l’allestimento di una mostra sull’argomento, da chi riempie di contenuti musei e festival. La visione profana porta sul tavolo dei conferenzieri il pubblico e lo fa tramite lo spettacolo che analizza l’argomento affrontato mettendo alla pari con il sapere propriamente detto le paure, le false verità, i miti e le credenze di chi è informato parzialmente o, addirittura, totalmente disinformato. Il timing della conferenza-spettacolo prevede lo spettacolo, l’intervento dell’esperto e le domande – meglio se in forma di dialogo a più voci – del pubblico. I ruoli sono ben definiti. Lo spettacolo funge da agente facilitatore perchè traduce in linguaggio semplice (ma non per questo meno corretto) i temi trattati e da agente provocatore perchè sfida in qualche modo il pubblico a doverne sapere di più, ad interessarsi, con il suo “intervento di sensibilizzazione alla scienza”. La relazione dell’esperto mira ad eliminare falsi miti, chiarire dubbi e perplessità, accettare le provocazioni derivanti dallo spettacolo per costruire il suo “intervento di comunicazione della scienza”. Il pubblico, ingaggiato dallo spettacolo, segue con rinnovato o nuovo interesse l’approfondimento tematico, ma soprattutto è chiamato ad usare la parola per attivare il fecondo dialogo di conoscenza che è un interesse peculiare dei luoghi della scienza. Questa modalità di comunicazione della scienza è stata sperimentata, ad esempio, da Le Nuvole e da Fondazione IDIS – Città della Scienza al Festival della Scienza di Genova con la conferenza-spettacolo sulle Nanotecnologie, nell’ambito del progetto Nanodialogue, e viene riproposta a Varsavia (nell’ambito di PikNik science) e a Genova con una conferenza-spettacolo che affronta il tema della biodiversità, anche dal punto di vista della cittadinanza attiva. Il titolo dell’evento è Biodiversity – United in_difference. Mentre nel primo caso il trait d’union era il testo dello spettacolo che era nato anche grazie alla consulenza di chi si occupato della relazione, nel caso della conferenza sulla biodiversità (essendo la relazione nata ex-post rispetto allo spettacolo) il legame è dato, in maniera alquanto suggestiva, dalla stessa sequenza temporale di immagini che fungono da sfondo allo spettacolo e da supporto grafico alla relazione. I risultati ottenuti sono incoraggianti e stimolanti perché la risposta dei partecipanti è molto partecipativa e positiva e, soprattutto, invitano a praticare tale modalità di comunicazione della scienza che fa render loro conto che la scienza non è poi così complicata. Ma le conferenze spettacolari de Le Nuvole parlano di Galileo, dell'incidente nucleare di Chernobyl, dei ragazzi di Via Panisperna dove viene inconsapevolmente processata Sora Cesarina.... Key words - Teatro e scienza, cittadinanza (scientificamente) consapevole, scienza e società, democrazia partecipata, storia della scienza, filosofia della scienza
        Speaker: Dr Salvatore Fruguglietti (Le Nuvole - Teatro, Arte, Scienza)
        Slides
      • 19
        E' scienza o e' arte?
        Gli intrecci fra fisica e arte sono molteplici. Innanzitutto la scienza studia in ultima analisi l'universo che è la più meravigliosa opera d'arte mai creata. Nella elaborazione delle loro idee sulla scienza gli scienziati sono spesso guidati da criteri estetici. Infine, la scienza offre agli studiosi dei beni artistici mezzi di indagine molto potenti che approfondiscono la conoscenza delle opere, ne guidano la conservazione e il restauro, ne permettono una fruizione sostenibile.
        Speaker: Prof. Filippo Terrasi (INFN-NA and DMF-SUN)
        Slides
    • Sessione congiunta con: tre giorni per la scuola
      • 20
        Tre giorni per la scuola
        Pagina web
    • 1:00 PM
      Pranzo
    • Mostre, Festival e Eventi
      Convener: Pasquale Migliozzi (NA)
      • 21
        Il progetto NEMO: Network Educational Museums Online
        Esiste presso le scuole storiche dell’area napoletana un patrimonio di strumentazioni scientifiche stupefacente dove, agli strumenti ed alle collezioni di epoca borbonica, si sono aggiunti beni accumulati in epoca post-unitaria. In questo contesto si inserisce il progetto NEMO: Network Educational Museums Online, il cui fine è salvaguardare il patrimonio museale scientifico storico e renderlo fruibile e disponibile al pubblico creando una rete museale disponibile anche su web. La realizzazione del progetto potrà fortemente contribuire a recuperare piena coscienza della tradizione della cultura scientifica napoletana e, con questo, dell’importanza e del prestigio che Napoli ha avuto nella Storia.
        Speaker: Gioia Molisso (Progetto NEMO)
        Slides
      • 22
        Polvere di Stelle: Raggi cosmici in Metro'
        Nuovi strumenti per la comunicazione scientifica: al di là del fatto che il livello di competenza tecnologica delle persone si sta sempre più evolvendo, risulta comunque difficile rappresentare al pubblico quello che normalmente si studia con la fisica delle particelle. Da questa considerazione è nata l'idea di realizzare uno strumento altamente tecnologico che fosse in grado di rivelare e visualizzare particelle invisibili, come i raggi cosmici, che normalmente ci attraversano. Da maggio 2014, questo strumento, un telescopio per raggi cosmici, è installato presso la stazione Toledo della metropolitana di Napoli, considerata, per le opere d'arte in essa installate, la più bella d'Europa (The Daily Telegraph). L'obiettivo dell'iniziativa è avvicinare il pubblico alle attività scientifiche nell'ambito della fisica delle particelle cosmiche che si svolgono in Italia e a livello internazionale. L'iniziativa prevede, in un immediato futuro, il potenziamento della postazione del telescopio con l'installazione di una LAN per mettere in rete il dispositivo, in maniera da poter acquisire dati e promuovere un programma di divulgazione scientifica sui raggi cosmici. Si prevede di installare presso le scuole secondarie superiori delle postazioni grazie alle quali gli studenti potranno visualizzare via webcam le tracce, raccogliere ed analizzare dati e cambiare alcuni parametri di funzionamento del dispositivo. Poter scoprire un mondo "invisibile", utilizzando la città ed i suoi spazi pubblici, come ad esempio la stazione Toledo della metropolitana di Napoli, consente, in maniera unica, ma estremamente familiare, di accrescere le nostre conoscenze, sviluppando curiosità scientifica ed interesse per la fisica.
        Speaker: Attanasio Candela (LNGS)
        Slides
      • 23
        "Una lucciola e' una stella". Comunicazione della Fisica (e della Scienza) alla Scuola Internazionale di Trieste
        Al giorno d'oggi, le scienziate e gli scienziati riconoscono di avere un ruolo pubblico nella società, e sempre più spesso sono chiamati a confrontarsi su argomenti difficili e controversi. Per questo, alla SISSA di Trieste si pone particolare attenzione al rapporto con la società. Tra le molte iniziative, presentiamo qui *SISSA per la scuola*, il programma di visite e laboratori dedicato alle scuole, dai bambini piccoli delle scuole dell’infanzia, fino ai ragazzi delle scuole superiori e dei primi anni dell’università; un programma gestito completamente dagli studenti di dottorato, e ormai giunto alla terza edizione. *SISSA per la scuola* utilizza metodologie partecipative (discussion game, laboratori, interazione diretta ecc.) in cui il pubblico ha un ruolo attivo, e i bambini e ragazzi vengono considerati come partner e non come recipienti passivi della comunicazione. Il programma intende presentare la scienza nel suo divenire, in corso, non cristallizzata, attraverso la quale è possibile fare toccare con mano che cosa significa veramente il metodo scientifico. Grande attenzione viene data anche all’inclusione sociale e all’equilibrio di genere. A Trieste più che altrove, grazie alla presenza delle molte istituzioni internazionali, la scienza può rappresentare uno strumento di sviluppo, arricchimento, speranza, miglioramento. Tutte possibilità che devono essere largamente condivise con la cittadinanza, a cominciare dai più giovani e impegnandosi affinché l’accesso alla conoscenza sia il più ampio e aperto possibile. I benefici di questo approccio partecipativo e inclusivo sono stati messi in evidenza da un approfondito lavoro di valutazione (https://www.sissa.it/sites/default/files/SISSA%20PER%20LA%20SCUOLA_evaluation_2013-14.pdf) dal quale emerge chiaramente che si è innescato un processo di reciproco beneficio tra ragazzi e ricercatori.
        Speaker: Mr Eolo Di Casola (SISSA and INFN Trieste)
        Slides
      • 24
        La fisica in mostra
        Dalla mostra Astri e particelle nel 2009 fino alla recente Balle di Scienza al Palazzo Blu di Pisa, l'INFN ha sperimentato negli ultimi anni nuovi linguaggi visivi e tecnologie multimediali per raccontare la fisica, anche con la collaborazione di diversi video artisti italiani. L'intervento proverà a raccontare il senso e i risultati di questa esperienza di comunicazione. in vista della prossima tappa al MUSE di Trento, con la mostra Oltre il limite.
        Speaker: Vincenzo Napolano (AC)
      • 25
        La Fisica del Volo: dal gioco alla scienza
        Con il progetto “ La Fisica del Volo ”, il Campania Felix Kite Team (CFKT) apre le porte verso un mondo, da molti ritenuto, legato solo al divertimento fanciullesco. Gli aquiloni e la pratica dell’aquilonismo sono due aspetti di un’attività da un lato ludica e dall’altro prestigiosa che presuppone una serie di conoscenze di base indispensabili quando si cerca di far volare un aquilone. Il progetto crea un percorso formativo indirizzato alla pratica di uno sport divertente ed istruttivo. Vengono trattate le nozioni di base, i principi fondamentali del volo, le possibili applicazioni tecnologiche e l’aquilonismo sportivo, nelle sue molteplici specialità. Non ultimi sono gli aspetti fisiologici: le mani del pilota devono raggiungere una elevata sensibilità alla trazione del cavo, o dei cavi, che permettono di controllare il volo dell’aquilone. Capire dall’intensità della trazione, il comportamento dell’aquilone ed impartire il tiro corretto al cavo è indispensabile affinché l’aquilone esegua la manovra immaginata dal pilota. I tipi di cavi da utilizzare sono diversi, come lo sono i tipi di aquiloni. Ogni vento richiede il suo aquilone, come pure tutta l’attrezzatura necessaria al volo dipende dall’intensità e della tipologia del vento. L’aquilonismo, praticato a livello sportivo insegna a rispettare l’ambiente, a capire quando le condizioni atmosferiche sono idonee al volo e quando invece è meglio rinunciare prudenzialmente. Gli aquiloni che tutti conoscono, perché volano nelle spiagge, sono definiti “statici”, con un filo che può essere legato ad un supporto ed è il vento, di intensità sufficiente, che provvede a sostentarlo con la giusta portanza. Questi aquiloni non hanno bisogno di essere controllati in quanto volano a punto fisso. Altri aquiloni sono gli “acrobatici”, a due fili o a quattro fili (questi ultimi detti revolution). Con questa tipologia è possibile effettuare un volo tridimensionale ed effettuare figure acrobatiche definite “trick”. Categoria a parte è rappresentata dagli aquiloni che volano senza vento, detti “gliders”, con essi è possibile eseguire stupende planate e “rotazioni piatte” in ambienti chiusi ed abbastanza spaziosi. La struttura degli aquiloni varia a secondo della tipologia, vento e dimensioni. In genere si usano stecche in fibra di carbonio la cui forma e caratteristiche meccaniche dipendono dal tipo di impiego dell’aquilone. Per venti nulli o deboli si usano steccature leggerissime e dalla resistenza relativa; per venti medi e forti si usano strutture con stecche sempre leggere dal grado di resistenza proporzionalmente più elevato. Al variare del tipo di aquilone si impiegano tessuti e materiali delle vele studiati per rispettare i parametri aereodinamici utili a migliorare la resa del volo. Il vento governa,anche, la scelta dei cavi di comando che devono essere sottilissimi e resistenti fino a sopportare carichi di rottura di oltre 100 kg; i cavi vanno collegate alle maniglie, fasce morbide da avvolgere intorno alle mani ,al fine di pilotare con più agilità ed evitare che il cavo possa ferire il pilota durante la pratica dello sport. Un aquilone pilotato maldestramente può diventare un oggetto volante pericoloso per il pilota stesso e per chi incautamente gli è vicino. Non esistono leggi che regolamentino la pratica dell’aquilonismo, ma soltanto delle regole dettate dal buon senso e dalla esperienza del pilota.
        Speaker: Mr Carlo Purpura (Amici di città della Scienza/Campania Felix Kite Team)
        Slides
        Video
    • 4:00 PM
      Caffe'
    • Mostre, Festival e Eventi
      Convener: Luca Lista (NA)
      • 26
        La fisica a Citta' della Scienza e la funzione educativa del museo
        Negli ultimi anni l’interesse dei giovani per lo studio delle scienze e della matematica è in costante diminuzione, nonostante l’elevato numero di progetti, interventi, programmi che avrebbero dovuto invertire questo andamento. I rapporti della Commissione Europea sono però concordi nell’individuare, tra le cause di questo declino, il modo in cui le scienze sono insegnate e indica nei docenti e nel consolidamento del rapporto tra educazione formale e non formale la chiave di volta di ogni significativo e duraturo rinnovamento nell’insegnamento. Perché insegnare scienze oggi e qual è il ruolo del museo nella filiera dell’educazione? In quest’ultimo decennio stiamo assistendo a scontri esasperati, politici, religiosi e di costume, che avvelenano il nostro quotidiano e aprono oscuri scenari. Un’educazione scientifica non dogmatica, che porti a uno scambio costruttivo e pacifico di idee, tra l’altro, contribuirebbe a ricondurre queste contrapposizioni assurde e violente a un confronto civile tra le parti.
        Speaker: Dr Rossella Parente (Fondazione Idis - città della Scienza)
        Slides
      • 27
        Si ma, quanta fisica c'e'?
        I contesti in cui presentare contenuti scientifici e in particolare legati alla fisica, sono molti e possono essere molto diversi: dalla classica conferenza allo spettacolo in piazza, dal concorso tipo talent-show all’incursione in un festival estraneo. Quali sono i diversi fattori determinanti contesto per contesto? In rassegna verranno descritti come case study eventi quali FameLab Italia, Isola di Einstein e nanOpinion per valutare concetti quali l’aspettativa, del pubblico e dell’organizzatore, la pressione di contenuto e la caratterizzazione del pubblico. La tesi di fondo è che c’è spazio per una ampia gamma di iniziative diverse, tutte legate al mondo della scoperta delle leggi fisiche, e che il successo è spesso dovuto al giusto bilanciamento tra contesto, contenuti e forma(t).
        Speaker: Massimiliano Trevisan (Psiquadro)
        Slides
      • 28
        La Scienza e l'Arte nei Fenomeni Fisici all'Exploratorium
        L'Exploratorium aprì al pubblico nel 1969 come museo della scienza, dell'arte e della percezione umana. Fondato dal fisico americano Frank Oppenheimer, fratello del "padre della bomba atomica" J. Robert Oppenheimer, l'Exploratorium fu sin dall'inizio un museo pieno di fenomeni fisici, derivati da dimostrazioni sviluppate per gli studenti di tutte le università del mondo. Per questo motivo la maggior parte dei exhibits di fisica del science centre tratta di temi che sono direttamente accessibili: fenomeni "classici" di natura meccanica, elettrica o di ottica. Su questa base pedagogica venne poi data enfasi e furono sviluppati sia gli aspetti artistici che quelli legati alla percezione umana. Questa combinazione diede al pubblico un forte punto di partenza per investigazioni animate sia da curiosità scientifica che estetica. Tuttora questi fenomeni rimangono al centro di una visita all'Exploratorium, mentre altri temi meno accessibili, come la fisica delle particelle o la cosmologia,vengono esplorati principalmente tramite programmi speciali o media audiovisivi e digitali via Web. Questa tensione fra exhibits della fisica accessibile, ma "classica", e la fisica più contemporanea, ma più difficile da esplorare, sarà discusso in questa presentazione.
        Speaker: Tom Rockwell (SFO Exploratorium)
        Slides
      • 29
        Tavola rotonda
        Speakers: Luigi Amodio (Città della Scienza), Massimiliano Trevisan (Psiquadro), Salvatore Fruguglietti (Le Nuvole), Vincenzo Napolano (AC)
    • 6:40 PM
      Spettacolo: teatro scientifico

      Teatro "le Nuvole"

    • Divulgazione e didattica nella scuola
      Convener: Pasquale Migliozzi (NA)
      • 30
        Fisica come cultura per tutti i cittadini: proposte basate su risultati di ricerca didattica
        Stiamo pagando la scarsa attenzione prestata finora alla didattica della fisica a tutti i livelli: un’immagine distorta e demotivante della fisica ne è la conseguenza sia nei giovani che nei cittadini. Comunicare fisica va quindi letto come un compito di diffusione di una cultura a cui tutti possono accedere, che offre esperienza di cosa la fisica sia negli strumenti, nei metodi, nel carattere proprio ed a cui può poi essere associato quello di stimolare e soddisfare le curiosità sulla ricerca attuale in fisica. La ricerca in didattica della fisica ci ha insegnato che i giovani sono molto motivati dalle sfide intellettuali che la fisica offre ed i più piccoli sono coinvolti nell’interpretazione dei fenomeni che esplorano curiosi. La risposta a domande non poste e informazioni su processi che non sono stati fatti propri restano invece isole sterili per le persone rispetto al bisogno conoscitivo ed interpretativo, allontanando da una disciplina che sembra utile solo ai propri adepti. La bellezza ed il valore della fisica vanno offerti in ambito educativo fin dalle prime occasioni conoscitive nell’infanzia, come esperienza di esplorazione del mondo e come occasione per capire i fenomeni organizzandone la spiegazione il termini globali e non solo locali. La conoscenza scientifica deve muovere i propri passi in contesti informali e nella scuola dell’infanzia e primaria, diventando parte di una formazione, che cresce gradualmente con l’età senza inutili duplicazioni in uno sviluppo verticale delle tematiche in un curriculum, che comprende il ruolo che le nuove tecnologie hanno nella conoscenza in fisica e la possibilità di esperire gli aspetti che costituiscono il carattere proprio della fisica. Un’ampia letteratura di ricerca ci insegna che le tecnologie della informazione e della comunicazione svolgono il doppio ruolo di favorire il superamento di nodi concettuali e di mettere nelle mani degli studenti le metodologie proprie dell’indagine fisica. La fisica dell’ultimo secolo è parte della cultura moderna in fisica e deve essere parte integrante del curriculum, non un’appendice informativa dell’ultimo anno della scuola secondaria. Non può essere oggetto di narrazioni, ma contesto di ragionamenti e argomentazioni a sostegno delle idee. Le ricerche in didattica della fisica focalizzate sui processi di apprendimento dei contenuti ci hanno permesso di individuare strumenti e metodi per questi obiettivi. Nel quadro teorico del Model of Educational Recontruction con ricerche di tipo Design Based Research e ricerche empiriche sono state messe a punto proposte di Laboratori Concettuali di Esplorazione Operativa (CLOE) e percorsi didattici per il raccordo tra le idee di senso comune e quelle scientifiche. Con sperimentazioni di ricerca sono stati individuati approcci e modalità che attuano il personale coinvolgimento degli studenti nel processo conoscitivo, abbandonando il riduzionismo dell’illustrazione di schemi interpretativi trasmessi per insegnare a costruire interpretazioni ed appropriarsi di strumenti e metodi scientifici. Le analisi qualitative dei ragionamenti dei ragazzi danno evidenza dei processi concettuali attivati con gli strumenti e i metodi proposti. Specifici angoli interpretativi, attività carismatiche e percorsi di ragionamenti sono risultati di ricerca che ci indicano modi per favorire l’apprendimento scientifico di base e quello della fisica moderna come cultura per i cittadini.
        Speaker: Marisa Michelini (Unità di Ricerca in Didattica della Fisica, Università di Udine)
        Slides
      • 31
        Cosmici e nuvole: imparare il metodo scientifico con l'invisibile
        Scoprire di cosa e' fatto il mondo e imparare a misurarlo partendo da qualcosa che esiste ma non e' visibile ai nostri occhi per incoraggiare un atteggiamento di curiosità cognitiva come motivazione all’osservazione e alla scoperta, utilizzando un modello di insegnamento/apprendimento che parta da domande e problemi, li analizzi e ne studi strategie di risoluzione. Apprendere attraverso un'attivita' esperienziale di misura specifica le regole del metodo scientifico e imparare a presentarne i risultati. Questi alcuni degli obiettivi del progetto dedicato alle classi 4 e 5 della scuola primaria, per un totale di 100 allievi, che facendo prese dati ripetute su un periodo di circa tre settimane, utilizzando un contatore di raggi cosmici didattico fornito da INFN Torino, sia in pianura sia in montagna, e i dati della stazione metereologica del Dipartimento di Fisica, hanno analizzato la dipendenza del flusso dei raggi cosmici con l'altitudine e con la pressione barometrica. L'intervento intende illustrare la metodologia utilizzata e riportarne i risultati anche attraverso gli elaborati degli allievi, nonche' testimoniare la riproducibilita' dell'esperienza e diffonderne l'applicazione.
        Speaker: marco costa (Universita di Torino)
        Slides
      • 32
        ScienzaPerTutti: pionieri nella divulgazione scientifica per studenti ed insegnanti
        SxT, il sito web istituzionale dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nasce nel 2002 e ha come target la divulgazione della fisica e delle sue scoperte di frontiera utilizzando un linguaggio scolastico e fruibile dal vasto pubblico. Dopo oltre dieci anni, con un continuo feedback con i suoi "webnauti", ha migliorato ed arricchito le sue pagine arrivando ad avere oltre 1000 visitatori al giorno! Si considereranno i concetti di comunicazione sui quali e' improntato il sito e i suoi contenuti.
        Speaker: Dr Pasquale Di Nezza (LNF)
        Slides
      • 33
        Il maestro, il professore e la fisica del karate.
        L’incontro fra un maestro di karate e un professore di fisica di un liceo ha originato un’attività di didattica della fisica senza precedenti nel nostro paese: lo studio della fisica tramite la pratica del karate. Dopo l’esperienza maturata in sette anni di attività nelle scuole, la partecipazione a diversi eventi di divulgazione scientifica, la pubblicazione di articoli e la presentazione di comunicazioni, la fisica del karate adesso è un libro. Fondamentalmente è un libro di fisica applicata all’arte marziale, con il quale gli autori tentano di divulgare i concetti fondamentali della meccanica classica tramite la loro applicazione nelle tecniche di karate. Il libro mantiene una struttura tipicamente scolastica, il lettore viene considerato come un studente e con un approccio tipicamente didattico viene preso per mano e condotto gradualmente nel mondo della fisica. Dopo il primo capitolo, dedicato esclusivamente all’origine e ai principi del karate-do, vengono affrontati i temi fondanti della meccanica classica e vengono presentati i risultati di misure originali svolte in questi anni. Per coinvolgere il lettore si fa costantemente riferimento ad esempi che riguardano fenomeni del vissuto quotidiano e si propongono semplici esperimenti qualitativi in modo tale che il lettore possa vivere in prima persona la legge o la grandezza fisica oggetto di studio. Il libro è rivolto a tutti coloro che desiderano comprendere le leggi della fisica che regolano il movimento del corpo umano, agli insegnanti di fisica, per trarre spunti per l’approccio didattico e agli istruttori di karate o di qualsiasi altro stile dell’arte marziale, per comprendere le potenzialità.
        Speaker: Concetto Gianino (CT)
        Slides
    • 10:30 AM
      Caffe'
    • Divulgazione e didattica nella scuola
      Convener: Luca Lista (NA)
      • 34
        Uno smartphone per Galileo
        Che fatica fu per Galileo studiare il moto dei corpi senza un cronometro, senza fotografie e senza video! Fortunatamente le cose sono cambiate! Constatare che il periodo di un pendolo dipende dalla radice quadrata della sua lunghezza, verificare sperimentalmente la validità del teorema delle corde, esaminare le traiettorie paraboliche di palline che saltano da un trampolino sono tutti argomenti scolastici oggi alla portata dell’intera classe e di ogni singolo alunno. Mostreremo come, utilizzando semplici apparecchiature da noi costruite ed uno Smartphone. Quest’anno ricorrono i quattrocentocinquanta anni dalla nascita del grande scienziato pisano. Per festeggiare il suo compleanno potremmo, idealmente, regalargli uno Smartphone!
        Speakers: Laura Franchini (Associazione Scienza Viva, Amici di Città della Scienza (A.I.F:)), Pietro Cerreta (Associazione Scienza Viva, Amici di Città della Scienza e A.I.F)
        Slides
      • 35
        Basic experiments with smartphones
        Secondo un’indagine recente, circa il 60% degli studenti di scuola secondaria accede a internet tramite smartphone e quasi tutti hanno utilizzato almeno una volta un’applicazione (App). La percentuale è in costante aumento e non è sbagliato chiedersi se e come gli smartphone possano essere utilizzati come strumenti didattici. Gli smartphone sono dotati di sensori che registrano dati ambientali con precisione adeguata a condurre esperimenti su scala di laboratorio. Diverse App consentono di registrare i dati dei sensori nelle estensioni di memoria degli smartphone. I dati possono essere agevolmente trasferiti, anche in tempo reale, a un calcolatore per l’elaborazione finale. Quasi ogni studente è dunque dotato di un sistema di acquisizione dati portatile atto a investigare il mondo fisico. In questo seminario illustrerò alcuni esempi di semplici esperimenti di cinematica sfruttando l’accelerometro di uno smartphone e mostrando le opportunità didattiche offerte da questi strumenti. Con inventiva e fantasia, si apre la possibilità di un progetto didattico ampio e dal sapore vagamente innovativo.
        Speaker: Tommaso Tabarelli De Fatis (MIB)
        Slides
      • 36
        Una scuola estiva per insegnanti su smartphone, tablet e nuove tecnologie per l'insegnamento della fisica
        L'A.I.F. (Associazione per l'insegnamento della fisica) in collaborazione con la Palestra della Scienza del Comune di Faenza, organizza dal 21 al 25 luglio a Faenza una scuola estiva sul tema "Smartphone, tablet e nuove tecnologie per l'insegnamento della fisica". La diffusione crescente di smartphone e tablet tra gli studenti apre interessanti possibilità per l’insegnamento della fisica. La sempre più ricca dotazione di sensori interni a questi dispositivi, e la disponibilità di app per uso didattico, fanno sì che gli studenti abbiano in tasca, senza esserne consapevoli, uno strumento utile per l’esplorazione scientifica della realtà. Questa scuola estiva intende mettere i docenti in grado di affrontare la sfida proveniente da queste nuove tecnologie, fornendo loro gli strumenti per utilizzarle in modo consapevole nella scuola, in particolare nel laboratorio di fisica. Alla scuola partecipano trenta docenti di materie scientifiche, provenienti da ogni regione italiana. La presentazione, oltre a illustrare il contenuto e le attività della scuola, mostrerà in diretta alcuni esempi di utilizzo di smartphone per esperimenti di fisica.
        Speaker: Prof. Giovanni Pezzi (AIF., Palestra della Scienza di Faenza)
        Slides
      • 37
        Giocare con i quark, ovvero divulgare la fisica della alte energie mediante attivita' ludiche
        Il successo dell'acceleratore LHC ha portato un nuovo crescente interesse popolare verso la fisica delle alte energie. Data la complessità degli argomenti, appare quanto mai necessario usare metodi "accattivanti" per divulgarne i concetti fondamentali. Nel mio intervento presenterò alcuni esempi di come sia possibile illustrare mediante attività ludiche diversi aspetti della fisica delle alte energie, inclusa una descrizione sommaria di uno dei grandi apparati sperimentali ad LHC.
        Speaker: Dr Tiziano Virgili (Università di Salerno e INFN)
        Slides
      • 38
        Hands-on e peer education: le nanoscienze all'amplificatore
        Agorà Scienza, Centro per la diffusione della cultura scientifica e il public engagement degli Atenei del Piemonte, ha tra i suoi principali assi di intervento quello delle scuole; in particolare propone azioni che favoriscano il contatto tra studenti e docenti delle scuole superiori con ricercatori (sia del mondo accademico che di centri di ricerca). Il progetto To3 nano outreach, in collaborazione con i tre principali centri di ricerca piemontesi sulle nanoscienze (IIT@polito, NIS e Inrim), si è sviluppato in due fasi: - Nella prima fase un piccolo gruppo di 36 studenti delle classi IV e V superiore è stato coinvolto in stage pomeridiani (cinque pomeriggi per ciascuno stage) organizzati presso i laboratori di ricerca dei tre centri coinvolti. I giovani hanno potuto osservare de visu il potenziale di innovazione delle Nanoscienze e Nanotecnologie e hanno svolto attività di ricerca sperimentale hands-on. - La fase finale ha consentito di raggiungere più di 600 studenti attraverso presentazioni e dimostrazioni al “Nanoday” e interventi del gruppo iniziale di partecipanti nelle proprie cassi o scuole, secondo il principio dell’educazione tra pari, peer education. I temi scientifici dei laboratori e dei successivi interventi spaziano dalla produzione di energia elettrica dal sole con l’uso di estratti di frutta o piante, attraverso i rifiuti con l’azione delle microbial fuel cells, fino a reazioni chimiche che producono luce e al self-assembly delle nanoparticelle. La partecipazione degli studenti alla didattica in classe attraverso la strategia educativa della peer education permette un processo spontaneo di passaggio di conoscenze, stimola nuovi percorsi di comunicazione e va oltre la consueta pratica educativa e può essere considerata una sfida nel modo in insegnare la fisica e le scienze in generale.
        Speaker: Dr Isabella Susa (Centro Interuniversitario Agorà Scienza)
        Slides
      • 39
        Un percorso di esperienze di fisica nella scuola primaria
        Si vogliono presentare i risultati di una sperimentazione di metodologie didattiche nella scuola primaria che, per una precisa scelta progettuale, ha riguardato sia gli insegnanti che gli alunni sui medesimi percorsi didattici relativi alla misura di grandezze fisiche e all’ottica geometrica. Per entrambi i percorsi proposti ci si è ispirati ai lavori di ricerca in didattica della fisica svolti presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Bari, adattandoli al contesto della scuola primaria e adeguando sia le schede delle attività didattiche sia il kit dei materiali utilizzati. La sperimentazione si è svolta all’interno del Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo sviluppo” a titolarità del MIUR e ha coinvolto gli insegnanti in attività di formazione e aggiornamento sulle relative competenze disciplinari. Gli alunni hanno affrontato parallelamente agli insegnanri gli stessi argomenti con un approccio laboratoriale. Nell’ambito della stessa tipologia di progetti, è stato sperimentato un percorso didattico di fisica rivolto a studenti di scuola secondaria di I grado, che ha preso anche in esame alcuni concetti fondamentali relativi ai fenomeni elettrici.
        Speaker: Dr Angela Laurora (Associazione Didafisica)
    • 1:00 PM
      Pranzo
    • Divulgazione e didattica nella scuola
      Convener: Pasquale Migliozzi (NA)
      • 40
        Radiolab
        Speakers: Flavia Maria Groppi (MI), Giuseppina Imme' (CT), Mariagabriella Pugliese (NA)
      • 41
        Come funziona la radioastronomia: un cortometraggio didattico 3D
        Nell'ambito del progetto nazionale per la divulgazione e la didattica ideato e realizzato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica e finanziato dal Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, l'Istituto di Radioastronomia (IRA-INAF) ha recentemente realizzato il cortometraggio 3D "Come funziona la radioastronomia". Destinato ai visitatori dei radiotelescopi, in gran parte studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado, il cortometraggio segue il viaggio di un'onda elettromagnetica da una lontana galassia all'antenna radio e poi - fra riprese reali e animazioni virtuali - all'interno degli strumenti e attraverso le fasi di analisi dei dati, fino alla pubblicazione di un articolo scientifico. Oltre a raccontare il lavoro quotidiano dei ricercatori e a illustrare il percorso che porta dall'osservazione di un fenomeno fisico alla pubblicazione di un articolo scientifico, il cortometraggio rende virtualmente accessibili a studenti e appassionati gli strumenti e i laboratori che normalmente non possono essere visitati dal pubblico. Il suo impatto è reso ancora maggiore dall’impiego delle moderne tecniche di proiezione stereoscopica, che amplificano il coinvolgimento sensoriale del pubblico.
        Speaker: Dr Lucia Morganti (CNAF-INFN)
        Slides
        Video
      • 42
        Aria e vuoto nei fenomeni della vita quotidiana
        Il percorso didattico è rivolto principalmente alla scuola secondaria e avvicina gli studenti a concetti fisici fondamentali legati alla presenza/assenza dell’aria; soprattutto nella sua parte più qualitativa, può però essere di interesse anche per persone semplicemente desiderose di comprendere meglio i fenomeni incontrati nella vita quotidiana. Il progetto si pone l’obiettivo di introdurre il tema del “vuoto” definendone il significato attraverso l’osservazione di fenomeni fisici generalmente spiegati sui libri solo in modo teorico/descrittivo. Si presentano esperienze in presenza di aria a diverse pressioni, con particolare interesse, anche quantitativo, per la caduta del grave in aria e nel vuoto. Partendo da esperienze qualitative (palloncino e baroscopio all’interno della campana da vuoto, gli emisferi di Magdeburgo) si ragiona sulle forze presenti e sul loro equilibrio al variare della pressione, sottolineando come nel vuoto siano diverse le forze in gioco. Il baroscopio, in particolare, permette di ragionare sulla spinta di Archimede. Inoltre l’osservazione del comportamento di un campanello e di una lampadina all’interno della campana da vuoto permette di evidenziare la differenza nella propagazione fra onde sonore e onde elettromagnetiche. Si sono inoltre osservati i passaggi di stato dell’acqua al variare della pressione, con particolare attenzione metodologica al riconoscimento della condizione di ebollizione. Quantitativamente, grande attenzione è stata rivolta alla determinazione del tempo di caduta di un grave, utilizzando un tubo da vuoto dotato di 6 fotocellule, progettato presso il Dipartimento di Fisica di Torino. Con esso è’ possibile determinare l’accelerazione di gravità a diversi valori di pressione. Nel percorso vengono introdotti concetti fondamentali di fluidodinamica quali il numero di Reynolds e la forza di attrito viscoso, necessari per la corretta valutazione del valore da ottenere in presenza di aria, nonché l’effetto di bordo, necessario per valutare le correzioni sperimentali ai dati ottenuti.
        Speakers: Antonio Amoroso (TO), Dr Marta Rinaudo (Univ. Torino - Dip. di Fisica)
        Slides
      • 43
        Il progetto "Scienza e Scuola"
        Il progetto si svolge con l’appoggio del Dip. di Fisica della Università di Napoli Federico II, della Sezione di Napoli dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e della Fondazione IDIS – Città della Scienza. Il progetto è sostenuto dall'Ufficio Scolastico Regionale della Campania e ha ricevuto finanziamenti dalla Università di Napoli Federico II, dalla Fondazione Banco di Napoli–Istituto e da sostenitori privati. Il Comune di Napoli ha dato il suo patrocinio. Le principali linee di azione sono attualmente: • Imparare facendo: esperimenti nelle scuole o in laboratori di ricerca; supporto scientifico alle ricerche degli studenti; visite a laboratori di ricerca • Tutoraggio via Web: Forum; Chiedi a un esperto, allenamento a Olimpiadi • Ponti verso il Mondo: ponte con il Giappone con visite di studenti della Shizuoka Kita High School in Campania , e partecipazione di studenti campani al Forum SKYSEF in Giappone • Fisica moderna: saggi tematici sul Web, incontri con studenti, aggiornamento di docenti • Scienza e Studenti, Società, Arte, Suoni, Storia e Musei, Sport I progetti messi recentemente in cantiere sono • “A LARGA SCUOLA” all’interno del progetto ministeriale Piano Nazionale Scuola Digitale che prevede la produzione di materiale didattico in formato digitale e relativa diffusione degli stessi attraverso corsi di aggiornamento da tenersi in varie sedi campane. • “SCIENCE BY STUDENTS” realizzazione di un FORUM europeo scientifico i cui protagonisti sono studenti di scuola secondaria di secondo grado, che riproduce il modello organizzativo di SKYSEF (sono stati chiesti fondi ERASMUS +), partner del progetto: Città della Scienza, RMEI, EAAE, ANISN. Sito web: http://scienzaescuola.fisica.unina.it/
        Speaker: Ernesta De Masi (Progetto "Scienza e Scuola")
        Slides
      • 44
        Una scommessa napoletana per un'efficace comunicazione della fisica: presentazione di un nuovo manuale
        Descriveranno le principali caratteristiche del libro la professoressa Laura Franchini e la professoressa Maria Tramontano. Durante la presentazione verrà proiettato un breve filmato su DVD riguardante un'esperienza di laboratorio descritta nel manuale.
        Speaker: Graziella Bucci (AIF)
      • 45
        Tavola rotonda
        Speakers: Ernestina De Masi, Giovanni Di Pezzi, Laura Franchini, Marco Costa (TO), Marisa Michelini, Dr Pasquale Di Nezza (LNF), Dr Rossella Parente (Fondazione Idis - città della Scienza)