8–12 Oct 2012
Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino
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Big Bang - La fisica a teatro

8 Oct 2012, 17:50
20m
Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino

Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino

Via Giolitti, 36 Torino http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/

Speaker

Mrs Lucilla Giagnoni (no)

Description

Come si rapporta l’uomo all’infinito?Una volta superata la concezione tolemaica del cosmo in cui la Terra e dunque l’uomo sono al centro dell’universo, come ricostruire il proprio essere nel mondo? L’immagine del cosmo teorizzata da Keplero e Galileo, la nuova visione dell’uomo che nel 1600 si rivela anche attraverso capolavori come l’Amleto di Shakespeare, a quali nuove prospettive si apre? Dall’incontro tra Fondazione Teatro Piemonte Europa e Torino Spiritualità nasce Big Bang, progetto a cura di Lucilla Giagnoni, che compie un’indagine sull’essere umano e sulla sua rappresentazione del mondo, partendo da questi quesiti. Si tratta di una ricerca sugli “Inizi”, su come vengono raccontati nel libro della Genesi, nelle ultime scoperte scientifiche, nelle intuizioni dei poeti. Se in Vergine madre, uno dei suoi più recenti spettacoli, l’attrice compiva una riflessione sulla Divina Commedia di Dante Alighieri, con questo nuovo allestimento raccoglie la suggestione a volgere lo sguardo verso le stelle: la parola guida di Big Bang è infatti “stelle”, ultima parola, profetica, della stessa opera dantesca. Presentazione 2 Il mio spettacolo “Vergine Madre” è stato un lavoro sulla Divina Commedia di Dante. “Big Bang” è una ricerca sugli “INIZI” a partire dall’ultima parola della Commedia: “STELLE”. Con la Divina Commedia si spalanca una nuova era. Dopo questo viaggio il “ Teatro del mondo” non può più essere lo stesso. I cieli del medioevo cambiano, la cosmologia geocentrica di Tolomeo si sgretola, ecco che l’universo non è più il nido costruito intorno all’uomo, “rappresentato” in funzione dell’uomo. L’uomo non si vede più al centro di tutte le sfere: si trova di fronte ad un universo infinito nel quale è solo una creatura assolutamente marginale. Keplero trova le prove matematiche alle teorie copernicane; Galileo, le prove sperimentali; insieme cambiano la “rappresentazione del mondo”. Il 1600 è il teatro di questa rappresentazione. Nel 1606 in Inghilterra Shakespeare dà alla luce Amleto: “potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e sentirmi re dello spazio infinito”. Una vertigine. Newton, alla fine della sua vita, nel 1727, scrive di sentirsi ancora come un fanciullo che in riva al mare metta in ordine conchiglie ma che alzando lo sguardo veda solo l’immensità dell’ignoto oceano.

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