24–28 Nov 2014
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Le materie

Laboratorio di scrittura

Docente: Paolo Vinçon (Ladìtta)

La comprensione di un testo richiede al lettore operazioni di decodifica che riguardano i diversi ranghi del testo stesso: operazioni semantiche (sul lessico), sintattiche (sulle frasi e sui periodi), e propriamente testuali (sui capoversi e sulle altre sequenze maggiori). Chi scrive, dunque, deve partire da un’ipotesi sul “dizionario” e sulla “grammatica” di cui è dotato il lettore al quale si rivolge; ma anche sulla sua “enciclopedia” (il suo bagaglio di conoscenze extra-linguistiche). Il modulo prevede momenti di lezione frontale ed esercitazioni pratiche di riscrittura e di scrittura.


La divulgazione attraverso Facebook e i Social Network

Docente: Enrico Gazzola (Università di Padova)

Se si pensa a Facebook si pensa a uno spazio di svago e perdita di tempo. Per questa ragione, un suo utilizzo per scopi professionali o di divulgazione viene percepito come uno “sporcarsi le mani”.D’altra parte, Facebook è un enorme serbatoio di utenti e uno strumento potente di diffusione virale di informazioni. In particolare, la struttura a gruppi di discussione tematici favorisce il ritrovo di utenti interessati a un certo ambito, più o meno specifico, e il loro incontro virtuale con esperti del settore. L'aspetto più interessante è l'opportunità sono il confronto diretto tra noi e l'uomo della strada, e quindi la possibilità di discutere i dubbi in dettaglio e di instaurare un rapporto di fiducia che faccia sembrare la Scienza e gli scienziati meno “lontani” e alieni. In questo intervento mi propongo di delineare la situazione tipica di un gruppo di divulgazione di Fisica: le diverse categorie di utenti e le loro aspettative, gli argomenti di discussione più frequenti.Come spazio di divulgazione, che vantaggi o svantaggi comporta Facebook rispetto a metodi più tradizionali come blog, forum o “domande all'esperto”?

 

Science blogging

Docente: Marco Delmastro (CNRS IN2P3/CERN)

Che cos’è un blog? Ha senso per un ricercatore tenerne uno? Che cosa è possibile fare con questo strumento? Con la scusa di provare a costruire “dal vivo” un blog scientifico, proveremo a capire l’importanza della narrazione come strumento di comunicazione, e il possibile posizionamento del ricercatore nel panorama della divulgazione. Tra un “post” e l’altro, affronteremo l’importanza del racconto del lato umano dell’impresa scientifica, e il ruolo fondamentale dell’interazione diretta tra gli scienziati e il pubblico.


Storytelling per comunicare. Un workshop per raccontare la fisica.

Docenti: Alessandra Fanzago, Antonella Marucco, Enrico Sola (Phoenix Advertising)
 

Se potesse venire sulla Stazione Spaziale una persona non astronauta, chi vorrebbe?
“Uno “storyteller”, un narratore. Qualcuno che sappia raccontare la storia in maniera realistica e accattivante, che riesca a rivelare il fascino dell’avventura che lo Spazio ci permette di vivere, senza scadere nella fantascienza cinematografica, che abitua le persone a tempi, ritmi e livelli di azione che non sono reali”.
Questa è la risposta (intervista in occasione di Bergamo Scienza) dell’astronauta Samantha Cristoforetti, in questi mesi meravigliosa storyteller in prima persona.
È infatti ormai generale convincimento che l'attività di comunicazione della scienza sia un’attività non solo dei divulgatori di professione, o delle strutture di ricerca ma anche, e soprattutto, dei ricercatori in prima persona.
Scopo del Workshop sarà quello di accompagnare i partecipanti a esprimersi individualmente in una “narrazione” su tema da loro stessi individuato e secondo i diversi formati della comunicazione scientifica (articolo, post, concept per una mostra, speech televisivo o didattico).


Teoria e sociologia della comunicazione scientifica (TBC)

Docente: Luciano Paccagnella (Università di Torino)

L'intervento prenderà forma a partire dai risultati di una recentissima ricerca su “I ricercatori italiani e la comunicazione della scienza: atteggiamenti, etica e pratiche” condotta da un gruppo interdisciplinare di scienziati “hard” e scienziati sociali. Si discuterà dell'ipotesi di una cosiddetta “scienza post-accademica” e dei dati che (non) sostengono tale ipotesi, affrontando poi più in generale il tema dei cambiamenti nei modi di fare ricerca scientifica dopo l'avvento di Internet. Parleremo anche di come Internet, e in generale i nuovi mezzi di comunicazione, abbiano reso disponibili anche a un pubblico “non esperto” vaste quantità di informazione e di come questo abbia mutato la percezione comune di cosa sia la scienza e quanto sia affidabile.
 

Visual Academy: quando le parole, da sole, non bastano

Docenti: Manuela Cirilli, Massimiliano Razzano (CERN)

Immagini e testo vengono elaborati in maniera diversa dal nostro cervello: siamo in grado di leggere in media 240 parole al minuto, ma ci occorrono solamente 13 millisecondi per riconoscere un’immagine. Non solo: le immagini vengono processate dalla nostra memoria a lungo termine, mentre è la memoria a breve termine che si occupa di elaborare le parole. E le immagini hanno un impatto emotivo ed evocativo ben più potente e immediato, perché “aggirano” i centri di analisi del cervello. 

La combinazione di immagini e parole, sapientemente dosata a seconda del contesto e dello scopo che vogliamo ottenere, ha un immenso potere espressivo e comunicativo. Senza immagini, un’idea può perdersi in un mare di parole. Senza parole, un’immagine può risultare ambigua. 
In questo corso impareremo a combinare parola e immagine in modo efficace, lavorando su esempi rilevanti per le attività INFN (brochure, mostre, poster, ecc.)
 

Scrittura tecnica per proposal europei

Docente: Alberto Anfossi (Compagnia di Sanpaolo)

Si forniranno alcune indicazioni generali e alcuni consigli pratici per la scrittura di progetti di ricerca volti a rispondere a calls competitive:

  • schemi top-down vs bottom-up
  • lettura del work programme
  • strutturazione della proposta e cenni di project management
  • Impatto, rischio, fattibilità dell’idea
  • stili di scrittura, tips and tricks
 

Il lavoro dell'Ufficio Comunicazione di un Ente di Ricerca

Docente: Eleonora Cossi (Ufficio Comunicazione INFN)

Gli uffici comunicazione degli enti di ricerca sono al tempo stesso parte della comunità scientifica e attori del sistema dei media. Questo doppio ruolo caratterizza tutto il processo che porta un risultato scientifico a diventare una storia interessante per i giornalisti.  Dopo una breve presentazione del lavoro che svolge l’ufficio comunicazione INFN si passerà all’analisi del percorso che porta un comunicato stampa a diventare un articolo o un servizio radio-tv.  Ci si concentrerà poi sulle “storie di scienza”.  Come si “costruisce” una narrazione valida mediaticamente? Quali sono gli ingredienti su cui puntare immaginando di rivolgersi a più media? Esempi concreti nella comunicazione della fisica delle particelle saranno discussi insieme (LHC, Materia Oscura, neutrini e capodogli).
In conclusione sarà presentata la nuova mostra INFN “Oltre il Limite: viaggio ai confini della conoscenza” in programma al MUSE fino al giugno 2015.