09–11 apr 2025
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Sviluppo di un sistema di lettura compatto di una Time Projection Chamber per futuri esperimenti $\mu \rightarrow e \gamma$ ad alta intensità

11 apr 2025, 14:32
4m
Poster Frontiera dell'Intensità Frontiera dell'Intensità

Relatore

Susanna Scarpellini (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

Descrizione

L'esperimento MEGII presso il Paul Scherrer Institute (PSI) ha stabilito il miglior limite superiore al mondo sulla "branching ratio" del decadimento $\mu^+ \rightarrow e^+ \gamma$, pari a $\mathcal{B}(\mu^{+} \rightarrow e^+ \gamma)<3.1\times 10^{-13}$ (al 90% di livello di confidenza). Questo processo viola il sapore leptonico (Charged Lepton Flavor Violation, CLFV); la sua osservazione sperimentale fornirebbe un'evidenza di Nuova Fisica (NP) oltre il Modello Standard (SM), mentre i limiti sul valore di $\mathcal{B}$ vincolano i parametri dei modelli di NP.

Per migliorare ulteriormente i risultati di MEGII, che ha come obiettivo il raggiungimento di una sensibilità di $6 \times 10^{-14}$ acquisendo dati fino al 2026, sono in corso studi presso il PSI per aumentare l'intensità del fascio di muoni fino a $\mathcal{O}(10^{10})\mu$/s. In futuri esperimenti $\mu \rightarrow e \gamma$ ad alta intensità sarà necessario migliorare i componenti del rivelatore per sostenere l'alta frequenza di eventi. Un metodo alternativo per la ricostruzione del fotone potrebbe essere la sua conversione in una coppia $e^+e^-$, rivelando successivamente i leptoni emessi per misurarne l'energia e la direzione.

Per poter tracciare le coppie $e^+e^-$ è necessario un rivelatore leggero e compatto. Attualmente è in fase di studio una Time Projection Chamber (TPC) radiale con una lunghezza di deriva di circa 10 cm, una regione di amplificazione a Resistive Micro-Wells ($\mu$RWells) e una lettura del segnale con strip ortogonali. I $\mu$RWells sono micro-rivelatori a gas, caratterizzati da uno strato resistivo tra la regione di amplificazione e quella di lettura, che consente un corretto funzionamento in ambienti ad alta rate evitando la formazione di scariche permanenti.

Questo tipo di rivelatore è stato preso in considerazione anche da parte della collaborazione n_TOF, che sta lavorando a un esperimento volto a indagare l'esistenza di un nuovo bosone, chiamato X17, che potrebbe spiegare le anomalie osservate per la prima volta presso il laboratorio ATOMKI (Ungheria). Quattro TPC con lettura a strip saranno utilizzate per tracciare le coppie $e^+e^-$ generate dalle reazioni nucleari in esame.

Un prototipo del rivelatore con una lunghezza di deriva di 3 cm è stato caratterizzato in un test beam presso ATOMKI nel maggio 2024, mostrando una risoluzione spaziale di circa 800$\mu$m e una risoluzione angolare di circa 2°. Alcune criticità costruttive del rivelatore caratterizzato sono state evidenziate e sono state proposte idee per migliorare il modello e l'analisi dati. Ulteriori studi sono in corso e sono previsti test su prototipi migliorati.

Autore principale

Susanna Scarpellini (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

Materiali di presentazione