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L’energia nucleare, con un funzionamento di quasi 25 anni senza gravi incidenti, pareva aver fatto tesoro e superato paure e angosce generate dal disastro di Chernobyl, e di essere così in grado di rispondere alla domanda di energia posta anche dai paesi emergenti.
La recente gravissima catastrofe naturale in Giappone in cui i reattori nucleari, pure vecchi, reggono al doppio impatto di un terremoto e uno tsunami che tanta devastazione portano nelle zone circostanti, ne evidenzia una persistente vulnerabilità rimettendo in discussione quell’im-prescindibile consenso sociale che pareva riacquisito.
Partendo dalla descrizione della generazione dell’energia dalla fissione del nucleo, e dei suoi punti critici:
- produzione di ceneri, o prodotti di fissione radioattivi e pericolosi per la biosfera,
- calore residuo, emesso per lungo tempo anche dopo spegnimento del reattore,
si ripercorrono i più significativi e severi incidenti, le loro cause, le conseguenze su popolazioni e impianti, i provvedimenti e le innovazioni apportate per evitarne la ripetizione e mitigarne gli effetti, nonché le nuove domande che l’incidente di Fukushima ripropone con forza.