Riunione del 1 Febbraio 2021 GdL ConPER-Openscience
Presenti: Paolo Valente (segreteria presidenza ConPER), Stefano
Bianco (INFN), Anna Grazia Chiodetti (INGV), Mario Locati (INGV) Giovanni De Simone (CNR),Susanna Terracini (INDAM), Antonella Gasperini (INAF) Laura Casella
(ISPRA), Roberta Vigni (ISPRA), Angela Saraò (OGS)
Ospiti: Pasquale Lubrano (INFN), Roberto Delle Donne (CRUI e UniNA), Francesco Lazzarini (ISPRA), Paola Galimberti (UniMI)… completare/correggere
In apertura Bianco presenta l’introduzione preparata insieme a Chiodetti e Locati contenente l’agenda della giornata che prevede gli interventi di Roberto Delle Donne dell’Osservatorio Openscience della CRUI, di Stefano Lazzarini coordinatore Gdl ConPER-valutazione e Paola Galimberti dell’Università statale di Milano, cosi’ come una serie di spunti di discussione per la stesura del Programma di lavoro del Gruppo.
Valente chiarisce che il GdL Open Science è nato per supportare anche gli enti di ricerca che non hanno personale che si occupa di Open Science o che sono indietro su questi temi pertanto non si può immaginare che tutti gli enti avranno dei loro rappresentanti nel Gruppo di Lavoro Open Science. Si pensa di coinvolgere l’ISS che ha avviato da tempo iniziative di accesso aperto.
Bianco propone di aprire le riunioni del GdL a rappresentanti di altri EPR di ConPER che non hanno fornito membri, al fine di massimizzare la comunicazione. Sottolinea inoltre l’importanza di collaborare con il tavolo tecnico Valutazione per gli ambiti comuni di lavoro.
Terracini commentando l’importanza del monitoraggio dei costi delle APC e dei Gold Open Access anche per chi non ha accesso a contratti trasformativi delle riviste. Aggiunge che la valutazione ANVUR analizza una porzione molto piccola di riviste e non potrà che continuare ad usare indicatori bibliometrici. La discussione verrà ripresa durante l’intervento del collega Lazzerini del tavolo tecnico Valutazione.
Roberto Delle Donne illustra il coinvolgimento della CRUI dal 2004 a supporto dell’Accesso aperto. Successivamente presenta le attività dell’Osservatorio Scienza Aperta nato nel 2020 nella CRUI per raccogliere informazioni, prendere decisioni informate sullo stato dell’accesso aperto.
Si occupa del censimento delle effettive pratiche accesso aperto negli atenei e negli enti di ricerca e come si attua in statuti, regolamenti, pubblicazioni, collane, dati, documentazione storica, adozione di standard opendata FAIR. Delle Donne auspica una sinergia con GDL ConPER su questi temi. Presenta due iniziative del 2021 dell’Osservatorio:
Lavoro in collaborazione con Cineca ed effettiva implementazione nel 2023 per università.
Cita l’esperienza pilota di UNIMI di rilevazione dei costi APC. Nella discussione il GdL esprime interesse per la realizzazione di un sondaggio basato sul questionario preparato dall’ Osservatorio, opportunamente adattato per gli EPR ove necessario.
Francesco Lazzarini è coordinatore del GdL Valutazione. Il GdL raccoglie rappresentanti di Enti di ricerca vigilati dal MUR e di enti di ricerca vigilati dal Dipartimento Funzione Pubblica e sottolinea le differenze tra tutti gli enti. Si è cercato un modo condiviso di valutazione di enti con statuti, mission differenti, per creare un fronte unico e agire come comparto EPR. Il GdL Valutazione ConPER ha avviato una interlocuzione con il Dipartimento funzione pubblica e con l’ANVUR che ha portato alla stesura di linee guida comuni a tutti gli EPR. Queste linee guida non sono ancora uscite. Interviene Valente per dare notizie sull’uscita delle linee guida che dovrebbero passare nella prossima riunione del direttivo ANVUR dopo alcune piccole correzioni indicate dalla Comper.
Il GdL Valutazione è riuscito a far comunicare tutti gli EPR al fine di trovare un sistema di valutazione di base. Gli EPR hanno livelli di programmazione strategica diversi. Si è cercato di trovare indicatori, obiettivi e target per calcolare il livello di impatto che gli EPR determinano sul mondo esterno. Open Science può essere core business. Non si è andati nel dettaglio analizzando indicatori bibliometrici piuttosto che altri sistemi di valutazione.
Interviene Terracini riprendendo il discorso sui molti momenti di valutazione a cui sono chiamati i ricercatori come il sistema delle soglie dei dottorandi, il sistema basato sulla quantità dei prodotti, l’ Abilitazione scientifica nazionale (ASN). Ricorda inoltre come il passaggio ad un mercato APC provoca il problema di assicurare la pubblicazione anche alle organizzazioni che non hanno fondi per pagarli.
Bianco concorda, ricordando inoltre che la motivazione principale di passaggio dal modello abbonamento a quello APC si basa sulla teoria che il modello APC dovrebbe/potrebbe portare ad un mercato meno rigido, ma che questa teoria va verificata dai fatti attuando al piu’presto un efficiente e completo monitoraggio dei prezzi nel corso di alcuni anni, attraverso ad esempio il progetto openAPC.
Locati commenta che Open Science significa prodotti immessi direttamente nel flusso della ricerca come i dati e che comunicazione ed outreach vanno intesi verso tutti i destinatari (ricercatori, accademici, citizen science, amministratori/governanti, studenti).
Chiede quali enti hanno manifestato interesse per la valutazione dei OpenData e non ci sono casi negli enti rappresentati nella riunione.
Lazzarini interviene dicendo che si è lasciata la libertà ad ogni ente di trovare obiettivi e modi di valutazione adatti alla sua specificità e alla sua programmazione strategica. Non si è parlato della valutazione dei ricercatori e tecnologi ma di quella dell’Ente.
Bianco ricorda strumenti alternativi all’IF come i curriculum narrativi e gli indicatori proposti dal progetto S.F.DORA, strumenti che stanno prendendo piede nelle realta’ accademiche del nord europa.
Locati sottolinea il pericolo dell’autoreferenzialità.
Mario Locati presenta sinteticamente (maggiori informazioni saranno fornite a richiesta) le attività di ICDI ossia Infrastrutture Digitali Italiane si occupa attività di EOSC (European Open Science Cloud). ICDI ha creato un Competence centre che rappresenta il primo successo delle attività e forma il personale che deve gestire Openscience.
Secondo successo è il progetto europeo SKILLS che prevede un competence centre europeo.
Illustra il progetto PNRR temporaneamente chiamato OPEN-IT in corso di preparazione per creare una rete che agira’ come punto di accesso agli archivi nazionali. Partecipano EOSC, ESFRI Eric, Openaire con coordinamento di CNR ISTI. OPEN-IT si occuperà di linee guida europee e di far evolvere le metodologie di valutazione tutto in ambito dei principi FAIR. Dovrà essere garantita interoperabilità tra repository e piattaforme di dati. Chi non ha archivio avrà a disposizione linee guida di base e la possibilita’ di accedere agli archivi della rete. Per l’analisi e ri-analisi dei dati si fara’ uso di Virtual Machines ( VRE, Virtual Research Environment), ambienti software che riproducono i sistemi operativi delle macchine sulle quali gli open data sono stati generati.
Se approvata, la rete nazionale OPEN-IT costituira’ un gestore ed organizzatori di open data (inclusi Big Data) e sara’basata su una federazione di infrastrutture specializzate coadiuvate da data steward. Verrà inoltre fornito supporto specialistico per organizzazioni scientifiche che usano tali dati.
Paola Galimberti presenta il progetto OpenAPC.
UNIMI dal 2016 ha pensato che non si poteva lavorare su dati forniti sugli editori per monitorare costi APC. Si è individuato un unico capitolo di bilancio per le spese APC dell’ateneo.
Si opera un confronto tra quanto IRIS (repository di ateneo) riporta e quanto risulta nel bilancio. Controllo dati se riportati in modo corretto perché i dati devono essere trasmessi in un certo formato a OpenAPC. Se ci sono difformità tra IRIS e dato contabile bisogna a fine anno operare una calibrazione per mettere a posto i dati.
Nel template OpenAPC ogni spesa deve essere riconducibile a una rivista e a una pubblicazione
Galimberti afferma che i contratti trasformativi sono solo una parte residuale di quanto viene pubblicato ad accesso aperto dall’ateneo ossia uno 0,067.
Il lavoro di monitoraggio richiede utilizzo di molto personale ed è time consuming.
Spera che le università e gli EPR presto partecipino a OpenAPC perché la condivisione dei risultati è fondamentale
Il CNR è l’unico Ente fra i presenti che monitora i costi degli APC e ha una voce di bilancio dedicata. IL CNR ha aderito ai contratti trasformativi.
Si chiude la riunione decidendo di preparare una bozza del programma del Gruppo per la riunione del 1 marzo e una bozza evoluta da presentare alla riunione ConPER del 7 marzo. Fra le iniziative piu’ rapidamente attivabili il GdL segnala l’adesione al progetto openAPC, l’ interazione con il CODAU per la uniformizzazione dei capitoli di spesa, la preparazione e diffusione del questionario conoscitivo sulla base del modello Osservatorio CRUI.
Su richiesta di Terracini si proporrà lo spostamento della prossima riunione al 2 o 3 marzo, stesso orario (segue doodle).
All'unanimita spostata a mercoledi 2 marzo ore 11:00-12:30