ATTENZIONE: Lunedì 15 Luglio, dalle 13:00 alle 15:00 sarà effettuato un intervento di manutenzione su agenda.infn.it. Durante tale fascia oraria il servizio potrà risultare non raggiungibile.


ATTENTION: On Monday 15 July, from 1:00 pm to 3:00 pm, maintenance will be carried out on agenda.infn.it. During this time slot, the service may be unreachable.

1–2 Mar 2012
Dipartimento di Fisica - Ed. G. Marconi
Europe/Rome timezone

Quando le mani parlano, gli occhi le stanno ad ascoltare. Comunicare scienza a tutti, attraverso gesti e segni.

1 Mar 2012, 10:15
35m
Aula Amaldi (Dipartimento di Fisica - Ed. G. Marconi)

Aula Amaldi

Dipartimento di Fisica - Ed. G. Marconi

Speaker

Olga Capirci (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione –ISTC- del CNR, Roma)

Description

"Se i gesti sono preziosi strumenti per conoscere gli altri e per farsi conoscere da loro, in alcuni casi rappresentano il veicolo stesso della comunicazione." (Francoise Kostolany, "Connaitre les autres par les gestes", 1976). Il gesto manuale e/o corporeo rappresenta, dunque un importante completamento delle possibilità umane di comunicare, anzi il linguaggio stesso può essere considerato un sistema integrato di gesti e parole (McNeill, 2000 ). Dell'uso sistematico dei gesti a fini comunicativi si parla per la prima volta intorno all'anno Mille. San Benedetto suggeriva ai seguaci della sua regola, cui era fatto divieto dell'uso della parola, di esprimersi "con qualche segno". Uomini del silenzio ancor più dei monaci trappisti, i sordi hanno trovato un'altra via per realizzare la loro facoltà di linguaggio, utilizzando i gesti manuali o segni per comunicare. Questa forma di comunicazione non è una semplice pantomima, ma è una vera lingua, una lingua dei segni con caratteristiche molto complesse. La comunità Sorda vive accanto a quella udente, ma la sua integrazione in essa è spesso difficile: troppo spesso, una difficoltà comunicativa si traduce in una “fuga”, piuttosto che in un reale tentativo di trovare le strategie comunicative più idonee che consentirebbero di avvicinarsi. Possono formarsi così, quelle minoranze linguistiche e sociali che Moscovici (1976), definiva non solo (e non necessariamente) in base al numero, ma anche al loro status marginale, alla loro mancanza di potere. Tra queste minoranze si possono inserire le comunità di sordi che, pur possedendo una propria lingua e cultura, consolidate tanto quanto le nostre, non ne vedono a tutt’oggi il pieno riconoscimento. La lingua è un primo e fondamentale mezzo per entrare in contatto con una cultura diversa dalla propria, ogni lingua è uno strumento vitale per il riconoscimento degli altri come persone. Dobbiamo dunque impegnarci affinchè anche questa esigenza di identità abbia diritto di cittadinanza nella nostra società.

Primary author

Olga Capirci (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione –ISTC- del CNR, Roma)

Presentation materials

There are no materials yet.