SEMINARS

Analisi diagnostiche sui beni culturali e il ruolo dello storico dell’arte

by Laura FACCHIN (Università degli Studi di Verona, Dottorato in Beni Culturali e Territorio)

Europe/Rome
VILLI Meeting Room (INFN LNL)

VILLI Meeting Room

INFN LNL

Description
Le metodiche diagnostiche nell’ambito della conservazione e del restauro delle opere di arti figurative e di manufatti architettonici hanno subito una notevole evoluzione tecnologica sia per quanto concerne i set-up strumentali sia per quanto riguarda l’elaborazione dei dati raccolti. È ormai un fatto acclarato che i dati scientifici ottenuti dalle diverse tecniche di analisi, siano esse di natura non distruttiva o micro-distruttiva, possano costituire, se correttamente interpretati, una fonte di notevole importanza per l’accrescimento delle conoscenze sul patrimonio artistico e architettonico. È diventato imprescindibile il coinvolgimento di più professionalità che collaborino, non solo nella fase finale di elaborazione dei dati scientifici rilevati, ma sin dalla programmazione di un intervento con finalità di caratterizzazione di un’opera o di un autore, oppure di conservazione dell’opera d’arte. Dopo una panoramica del vasto raggio di possibili applicazioni di tecniche fisiche e chimiche nel campo dei beni culturali, il tema verrà sviluppato attraverso una serie di casi esemplificativi connessi ad artisti di origine lombarda o attivi nel territorio dello Stato di Milano collocati in età moderna, più specificatamente dalla fine del XV al termine del XVII secolo. Saranno illustrate situazioni eclatanti che hanno ricevuto l’attenzione dei grandi media, seppure non sempre con la debita correttezza nella restituzione dell’informazione scientifica, quali le recenti analisi sulla versione della Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci della National Gallery di Londra e le nuove conoscenze apportate dalle tecniche di indagine non distruttive sulle opere di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio: dalle tele della cappella Contarelli in S. Luigi dei Francesi al recente restauro del San Pietro penitente con il gallo.