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Nicola TREVISAN(Amministratore Delegato Veneto Nanotech S.C.p.A. - Padova)
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Europe/Rome
DIRECTION Meeting Room (INFN LNL)
DIRECTION Meeting Room
INFN LNL
Description
Veneto Nanotech è la società creata dalle Università del Veneto, dalla Regione del Veneto, dal MIUR e con la partecipazione di numerosi enti pubblici ed imprese private, per coordinare le iniziative e gli indirizzi strategici del Distretto per le nanotecnologie.
Veneto Nanotech ha tra i suoi obiettivi l’avvicinamento dell’industria alle nanotecnologie, promuovendone la conoscenza e la diffusione sia in ambiti produttivi che applicativi. E’ composta di una struttura organizzativa che gestisce le strutture e le attività dei laboratori nei quali vengono sviluppate in maniera diretta le attività di ricerca e trasferimento tecnologico.
Tra i Centri di competenza all’interno di Veneto Nanotech vi è Nanofab, nato con l’obiettivo di trasferire innovazione tecnologica alle imprese, al fine di migliorarne la qualità e la performance dei prodotti ed aumentare la propria competitività sui mercati. Nanofab ha un focus prevalente su materiali innovativi, ingegneria delle superfici, ricoprimenti nanostrutturati, nanosensori, sviluppo di nanostrutture e tecniche di caratterizzazione, alle quali le aziende possono accedere attraverso l’attivazione di specifici progetti di ricerca. Opera quindi LaNN, Laboratory for Nanofabrication of Nanodevices, centro di ricerca dove team di fisici, ingegneri, chimici e biologi sono dedicati alla ricerca interdisciplinare nel disegno, la fabbricazione e la caratterizzazione di nanodispositivi, sfruttando le più moderne tecniche litografiche innovative. E c’è infine ECSIN - European Center for the Sustainable Impact of Nanotechnology, centro di ricerca nato per valutare i rischi per la salute umana e per l’ambiente legati allo sviluppo di attività basati sull’impiego di nanotecnologie e per trasferire alle imprese una metodologia di valutazione e di gestione del rischio (risk assessment) connesso all’utilizzo di nanomateriali e nanoparticelle in ambiente produttivo. Il centro si occupa inoltre di analizzare l’impatto delle nanotecnologie sulla società, attraverso analisi e studi volte a facilitarne la comprensione e l’accettabilità sociale.
Il laboratorio ECSIN è un laboratorio “open space” dedicato a svolgere analisi di biologia molecolare, biochimica, proteomica ed analisi di espressione genica. Dispone inoltre di attrezzatura per il pretrattamento di campioni ambientali e caratterizzazione di base di matrici ambientali. La zona “open space” è affiancata da stanze dedicate a colture cellulari e analisi di biologia cellulare e microbiologia, microscopia ottica a fluorescenza e confocale, e microscopia elettronica a trasmissione. E’ inoltre presente una “clean room” di classe ISO7, equipaggiata con uno strumento Asymmetric Flow Field Flow Fractionation per la caratterizzazione dimensionale ed un ICP-MS per la caratterizzazione chimica delle nanoparticelle.
In ECSIN si conducono diversi progetti di ricerca e trasferimento tecnologico, tre questi si segnalano due progetti relativi allo studio e alla predisposizione di standard per valutazione di life cycle di prodotti nanotecnologici finanziati nell’ambito del VII PQ. Tra i progetti di trasferimento tecnologico si segnala un progetto per lo sviluppo di un sistema di ipertermia mediato da nano-micro particelle per il trattamento di neoplasie e uno per lo studio di uno screening innovativo per il papillomavirus umano.
Al vasto settore della nanomedicina ECSIN è in grado di offrire supporto a vari livelli, specialmente durante le diverse fasi del processo di drug discovery e di analisi di tossicità di “candidate nanodrugs”. In particolare, attraverso analisi in vitro con l’utilizzo di diversi modelli cellulari umani (anche tridimensionali), in ECSIN possono essere analizzati tutti gli aspetti di interazione tra un nanofarmaco ed un sistema biologico, sia per valutarne gli effetti farmacologici che potenzialmente tossici. Un esempio di tale applicazione, è un progetto in fase di preparazione, in collaborazione con l’Università di Pavia, per il quale sono previste attività di sviluppo e tossicità di nanoparticelle di boro, per il trattamento di tumori al cervello.