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(ANSA) - ROMA, 27 SET - In dirittura d'arrivo in Italia il progetto del supermicroscopio basato sulla tecnologia del laser a elettroni liberi (Fel). E' uno dei più sofisticati strumenti di questo tipo in Europa e la posa della prima pietra è prevista nei primi mesi del 2008 nell'università di Roma Tor Vergata. L'annuncio è stato dato oggi a Roma dal presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), Roberto Petronzio, dall'assessore regionale a Ricerca, innovazione e sviluppo, Claudio Mancini, e dalla presidente della società finanziaria della Regione Lazio (Filas), Flaminia Saccà. Il progetto per la costruzione del laser è il frutto della collaborazione fra Infn, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Ente per le nuove tecnologie e l'energia (Enea), ministero della Ricerca e Regione Lazio.
Il valore complessivo del supermicroscopio è di 100 milioni di euro e la sua caratteristica principale e più innovativa è la capacità di ottenere fotografie del campione osservato, scattate con un flash di luce così rapido (dura un decimillesimo di miliardesimo di secondo) in grado di mostrare le cellule durante il funzionamento. L'area individuata per la costruzione è nell'area dell'università di Tor Vergata, si partirà a tappe, con una prima fase che prevede la costruzione di un tunnel lungo 250 metri e del valore di 50 milioni di euro di cui 15 messi a disposizione dalla Regione Lazio. ''Dopo il completamento della fase progettuale, previsto per la fine dell'anno - ha detto Petronzio - si partirà con il cantiere, che dovrebbe durare non più di cinque anni, fino al 2012''. La prima pietra secondo le previsioni dell'assessore Mancini, dovrebbe essere posata nei primi mesi del 2008.
Grande il coinvolgimento che si vuole dare alle imprese locali ''che hanno le capacità per realizzare le componenti necessarie'' - ha sottolineato Mancini. Un progetto che rappresenta una vera sfida tecnologica: si tratta di costruire un tunnel di 500 metri a 12 metri profondità, in grado di garantire un'assoluta stabilità, all'interno del quale sarà posto l'acceleratore di particelle realizzato dall'Infn e dall'università Tor Vergata, insieme agli ondulatori messi a punto dall'Enea. In superficie saranno realizzati i laboratori, al Cnr il compito di realizzare le attività sperimentali. Gli elettroni saranno fatti oscillare da un magnete dopo essere stati accelerati ed è in questa fase che emetteranno il fascio di raggi X.
L'obiettivo, spiega Luigi Palumbo docente di fisica all'università di Roma la Sapienza e responsabile del progetto per l'Infn, è analizzare la struttura delle proteine, delle molecole biologiche e sintetiche, del genoma per mettere a punto nuovi farmaci e nuovi materiali. ''Ci aspettiamo ha concluso Saccà ricadute internazionali e nuovi posti di lavoro per i ricercatori, per i quali stiamo pensando a borse di studio mirate per questo progetto''.(ANSA).